giovedì 19 dicembre 2013

9 su 10: un quasi bilancio

Domani, 21 dicembre, ci sarà l'ultimo dei 10 eventi inseriti all'interno di "Umani sono i diritti". 
Viene spontaneo fare una prima considerazione complessiva che è una dedica: a Nelson Mandela, simbolo della lotta per l'affermazione e il rispetto dei diritti umani. E' stato un grande uomo ed il modo migliore per ricordarlo deve andare oltre ai discorsi e alle celebrazioni. La storia di Madiba ci rimanda ad una precisa responsabilità che non può essere delegata, che non può essere elusa e che riguarda tutti noi, che riguarda ciascuno di noi perchè oggi noi sappiamo tutto. 
Sappiamo che i respingimenti di migranti dal Porto di Venezia sono illegali; 
sappiamo che nelle carceri italiane si muore di legge; 
sappiamo che ci sono popoli impoveriti dal nostro benessere; 
sappiamo che ci sono guerre che non finiscono con la firma di un accordo di pace; 
sappiamo che ci sono popoli senza terra, terre senza nome; 
sappiamo che l'istruzione può essere un privilegio; 
sappiamo che la salute è per chi può permettersela; 
sappiamo che non ci può essere convivenza tra popoli e persone senza dei percorsi di riconciliazione basati sulla verità e sulla giustizia. 
Bene, ora che sappiamo tutto è tempo di agire, di mettersi in gioco, di uscire dal comodo anonimato e metterci la faccia e dire, urlare il nostro "dosta!" insieme a tutti gli "invincibili" come Mandela, gli invincibili che oggi sono i migranti, i carcerati, i profughi, gli sfruttati e gli sfrattati, tutti gli "ultimi" che non si lasciano abbattere, scoraggiare, ricacciare indietro da nessuna sconfitta ma che dopo ogni batosta sono pronti a rialzarsi e battersi di nuovo.

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