un progetto
di Sandra Mangini
con Sandra
Mangini e Stefano Marzanni al pianoforte
“Vivo in una città che per
storia e vocazione è sempre stata crocevia di culture, luogo di continue
partenze e arrivi; sono affascinata
dalle storie degli altri, dalle strade percorse, che portano lontano, nello
spazio, nel tempo; amo tutto ciò che è nomade, che passa le frontiere, che si
trasforma; amo la molteplicità, le sfaccettature, i punti di vista, le identità
in transizione. Sono quasi certa che esista sempre un passaggio tra le cose,
una via d'uscita, una possibilità...
Parfumul Strazilor è uno sguardo
furtivo verso Est, verso quell'altrove al di là del mare, al di là di una linea
ancora visibile; il diario di un viaggio immaginato, in cui sono appuntati gli
incontri con autori e culture di grande valore; sono tutte voci in bilico tra
mondi diversi, che rivelano dimensioni sempre nuove, in un gioco ricchissimo e
divertente di richiami e di specchi, attraverso i quali, alla fine, vedersi più
nitidamente.
É uno spettacolo nato da uno
strano intreccio di casualità e necessità: un Varietà per affrontare il Caos,
il cannibalismo che ci abita. Mi sembra evidente che il modello del più forte
non funzioni. Costruendo questo spettacolo, ho portato avanti un esperimento:
avvicinare ciò che è lontano, secondo un'idea di identità che non è
classificazione, ma corpo mobile aperto al cambiamento, fondato sul rispetto.
La conoscenza dal di dentro, sulla pelle, di una cultura diversa, col suo
carico di segni e di immaginari, porta verso destinazioni ignote.
L'immedesimazione, ovvero sostenere le ragioni degli altri come fossero
proprie, è un processo che rasenta il magico. La trasformazione di una cosa in
un'altra, che nasce dal contatto, dalla com-prensione, è un evento che mi
affascina. Tutto nasce da un gesto aperto, gentile, curioso che fa fruttare
qualcosa che vive, che crea passaggi in cui si infila la possibilità. Parfumul
Strazilor è un Piccolo Varietà , contenitore tascabile di musica e teatro; un
gioco poetico di trasformismo che guarda a Est dell'Adriatico, a Est di noi;
verso una terra congelata fino all'altroieri, ed ora abbandonata da molti,
diventati nostri nuovi concittadini; terra di culture straordinarie, di grandi
letterature, di voci dissenzienti e resistenti. Il profumo delle strade è la
canzone rumena che dà nome al mio bisogno di nomadismo, geografico, culturale
ed esistenziale”.
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